Il Monte Baldo sovrasta la costa veronese del lago di Garda. E’ bello in ogni stagione, anche se il periodo in cui è più godibile è l’estate. E’ una montagna maestosa, ricca di boschi e pascoli.
Quest’anno abbiamo scoperto un bellissimo percorso, perfetto per le famiglie con bambini, in quanto il sentiero è quasi sempre pianeggiante, è ben ombreggiato e percorribile anche dai passeggini.
Il punto di partenza è Novezzina. Si lascia la macchina in prossimità del rifugio Novezzina /Orto botanico del Monte Baldo o nei posti auto vicini all’osservatorio astronomico. Siamo a circa 1200 m slm e il sentiero prosegue quasi sempre a questa altitudine.

Si percorre a piedi lo stradello che costeggia l’osservatorio astronomico, chiamato, nel primo tratto (molto ben tenuto), “sentiero Michele Dusi”.

Si entra quasi subito in una prima faggeta, che è la foresta climax della fascia medio-alta del Monte Baldo.
Il Monte Baldo viene detto Hortus Europae (“Giardino d’Europa”) per la sua ricchezza floristica, di ambienti e di specie; le bambine si sono divertite a contare le varietà di fiori e farfalle che abbiamo incontrato lungo la strada.
Abbiamo raccontato loro che il Monte Baldo è un ecosistema isolato e che quindi molti fiori o erbe botaniche crescono solo qui.
Questa parte del Baldo si chiama Monte delle Erbe ed è una dorsale parallela alla catena baldense principale. A lato e di fronte al nostro sentiero e quindi alle faggete della Costa Matta, la montagna si alza repentinamente verso Cima Paloni (ricordo di tante sciate dell’infanzia…) e poi a nord verso Punta delle Redutte. Qui è ancora presente il cippo di confine tra Regno d’Italia e Impero Austroungarico e ci siamo ripromessi che in una delle prossime passeggiate tenteremo di raggiungere il cippo, seguendo i sentieri segnalati.
Dal Monte delle Erbe si apre un panorama bellissimo verso la Lessinia, con il facilmente riconoscibile Corno d’Aquino e, sullo sfondo, il Carega e il Pasubio.

Usciti dalla prima piccola faggeta, il sentiero costeggia Costa Matta dove, nei dintorni di Malga Gambon, ci sono moltissimi cavalli al pascolo, per la gioia delle bimbe.

Da Malga Gambon, si prosegue addentrandosi nelle successive faggete lungo l’unica strada, facilmente percorribile dai passeggini. In prossimità di un cartello informativo, si può fare una breve deviazione a destra, scendendo in direzione del Passo del Casello. Noi siamo arrivati fino alla storica Fontana della Teja (20 minuti tra andata e ritorno). I cartelli informativi alla fontana ci hanno spiegato come un tempo si costruivano e funzionavano le ghiacciaie. Nei dintorni della fontana i faggi sono enormi, il silenzio assoluto e per un attimo ci è sembrato di trovarci fuori dal tempo. Questa deviazione non è percorribile agilmente dai passeggini.

Tornati sul sentiero principale abbiamo proseguito fino al termine dell’unica salita, poco prima di Malga Prazangano, per poi ritornare verso la macchina.

Ci siamo quindi fermati a Malga Novezzina per mangiare un ottimo strudel con marmellata di mele e fiori di sambuco e per bere qualcosa di fresco.

Ne abbiamo approfittato per fare una visita all’Orto Botanico, che purtroppo era in fase di sistemazione, ma che è comunque piaciuto molto alle bambine che giocavano ad indovinare i nomi delle erbe aromatiche o delle piante che conoscevano.
Al punto informativo, abbiamo letto che il Parco del Monte Baldo è caratterizzato per una straordinaria biodiversità ed è una meta ambita da studiosi naturalisti, speziali e farmacisti, fin dal 1400. Già nel 1500 Giovan Battista Olivi lo definiva “Hortus Italiae”, Giardino d’Italia. Ancora oggi, il Baldo è un luogo ideale di raccolta di specie officinali, di studio delle loro possibili applicazioni nella farmacopea moderna, di ricerche nel campo della botanica, della geologia e di altre scienze naturali. Nella piccola bottega dello speziale abbiamo fatto qualche piccolo acquisto ed abbiamo poi prepatato un ottimo risotto all’ortica.

Nell’orto botanico sono raccolte circa 700 specie, di cui la maggior parte esclusivamente locali e scoperte dai botanici nei secoli scorsi proprio qui per la prima volta.

L’ultima sorpresa è stato l’ingresso all’Osservatorio astronomico, che era aperto al pubblico e dove le bambine hanno potuto osservare, con il potente telescopio, il sole! E’ stata un’esperienza meravigliosa.
INFO PRATICHE:
Per arrivare a Novezzina si deve arrivare a Caprino Veronese e da qui, salire prima a Pazzon, poi a Ferrara e infine a Novezzina.
Il sentiero Novezzina – Malga Prazagano è lungo circa 3 km. E’ pianeggiante fino a 3/4, poi inizia la salita verso Malga Prazagano. Ovviamente se non si vuole fare il pezzo in salita, si può tornare indietro quando si preferisce. La maggior parte del sentiero è ombreggiato, in quanto immerso nel bosco di faggi.
Per percorrere il sentiero descritto ci abbiamo messo circa 3 ore, senza interruzioni, ma con un passo molto tranquillo.
Osservatorio astronomico effettua alcune aperture pubbliche durante l’estate e la primavera. Per info, consultate il loro sito
L’Orto Botanico organizza delle interessanti giornate dedicate alla scoperta delle erbe e dei fiori del Baldo, con possibilità di fare cene a base dei sapori del Baldo, degustazioni, laboratori ecc. Il programma lo trovate qui
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