La torre di San Marino della Battaglia è visibile a occhio nudo da quasi tutto il medio-basso lago. Di notte, in particolare, il faro posto sulla cima irradia per decine di chilometri i colori della bandiera italiana.
In una giornata serena, la vista che si gode dalla sommità della torre è davvero magnifica.
Visitare la torre con i bambini rappresenta anche una preziosa occasione per raccontare loro un po’ di storia e per parlare di unità italiana.

La torre è stata eretta tra il 1880 e il 1893 per onorare la memoria di re Vittorio Emanuele II e di quanti hanno combattuto per l’indipendenza e l’Unità d’Italia nelle Campagne dal 1848 al 1870.
Sugli spettacolari vigneti che oggi circondano la torre avvenne uno degli scontri più duri e famosi delle Guerre d’Indipendenza, ossia la battaglia di Solferino e San Martino, che concluse la Seconda Guerra d’Indipendenza.
Il 24 giugno 1859 le forze del Regno di Sardegna guidate da Vittorio Emanuele II, alleate ai francesi di Napoleone III sconfissero gli austriaci guidati da Francesco Giuseppe. Lo scontro tra gli eserciti fu così feroce e cruento che l’esercito vincitore non ebbe nemmeno la forza di inseguire quello sconfitto in fuga.
E’ curioso ricordare che questa fu l’ultima battaglia nella quale, a cavallo in mezzo ai combattimenti, si trovarono, in un raggio di pochissimi chilometri, tre capi di Stato: Francesco Giuseppe, Napoleone III e Vittorio Emanuele II.
Salendo verso la sommità della torre (74 metri dal suolo) le bambine hanno potuto ammirare degli enormi e bellissimi affreschi che raffigurano varie battaglie risolgimentali. La salita, peraltro, è resa abbastanza semplice dalla presenza di rampe, invece che di scalini.
“mamma, ma di che colore sono i soldati italiani?
– Non c’erano soldati italiani. Il Regno d’Italia è sorto solo un paio d’anni dopo, nel 1861. Esisteva il Regno di Sardegna ed è stato proprio il re di Sardegna, Vittorio Emanuele II a proclamare la nascita del Regno d’Italia
Ma come?? l’Italia non esisteva ancora? E i nostri nonni allora cosa erano, sardi?” 🙂
Le bambine hanno così scoperto che l’Italia, che loro danno per scontata, non è sempre esistita e questo le ha riempite di sincero stupore!
Sono ancora piccole per capire le dinamiche che hanno portato alle guerre d’Indipendenza, ma è stato bello vederle così interessate ad ascoltare che l’armata sarda era in realtà già italiana, dato che vi facevano parte un considerevole numero di volontari accorsi da ogni parte della penisola, uniti dall’idea di combattere per l’indipendenza d’Italia.
Gli affreschi hanno stimolato nelle bambine moltissime domande. Consiglio vivamente ai genitori un breve ripasso della storia risorgimentale (cosa che noi non avevamo fatto adeguatamente…)
La vista che si gode dalla cima lascia senza parole.
Le bambine si sono divertire a seguire le indicazioni dei paesi, tentando di localizzare i posti conosciuti.
E’ stato per tutti impressionante osservare l’anfiteatro morenico: un susseguirsi di cerchie collinari (depositi morenici) formatisi al tempi delle grandi glaciazioni che sembrano letteralmente abbracciare la parte meridionale del lago.
Scesi dalla torre abbiamo visitato il Museo che conserva dei cimeli di guerra, armi, divise e carte topografiche.
In una saletta multimediale dedicata, le bambine hanno visto un bel video che racconta la battaglia.

Usciti dal complesso (a pagamento), abbiamo visitato la Cappella Ossario (ad ingresso libero).
E’ stato più che doveroso ricordare alle bambine che i vigneti e la campagna che oggi sembrano splendere di bellezza sono stati, in un tempo non troppo lontano, un infernale campo di battaglia, dove hanno perso la vita migliaia di persone, che erano figli, fratelli e papà, come il loro.
Questa battaglia, in mezzo a tutte le atrocità, ha però visto anche la nascita di un’idea che ha cambiato la storia dell’umanità: la Croce Rossa, che mira a soccorrere senza discriminazioni e distinzioni i feriti dei campi di battaglia. Il motivo che spinse Dunant a fondare il Comitato Internazionale della Croce Rossa fu infatti proprio la terribile carneficina e la disorganizzazione con cui furono portati i soccorsi durante la battaglia di Solferino e San Martino.
Questa scoperta ha entusiasmato le bambine!
INFO PRATICHE:
San Martino della Battaglia è una frazione di Desenzano, molto vicina a Sirmione. Si raggiunge in pochi minuti dai caselli autostradali di Sirmione o Desenzano o dai paesi del basso lago.
Ottime le indicazioni stradali. Si parcheggia in un ampio parcheggio gratuito a pochi metri dalla torre.
L’ingresso (museo + torre) è a pagamento. Qui i prezzi. I bambini fino a 6 anni non pagano. La torre è aperta tutto l’anno. Di fronte alla torre c’è un bar / ristorante.
Tempo di visita: 3 ore circa
La salita alla torre non è adatta a chi soffre di vertigini.
Si può salire anche con i passeggini, ci sono solo delle piccole rampe di scalini, verso la cima della torre.
Qualche metro sotto l’ossario, c’è un grande prato ombreggiato e ben tenuto, sempre di proprietà della Società San Martino e Solferino, ove è possibile fermarsi per un pic-nic o per giocare.