Le colline di Caprino sono il luogo ideale per una passeggiata, specialmente in primavera ed in autunno. Passeggiando tra vigneti, prati e boschi, si avrà la possibilità di attraversare dei piccoli borghi molto caratteristici, che lasciano immaginare come doveva essere la vita nel passato.
Quest’anno l’inverno pare non debba più inziare e, complice un cielo straordinariamente azzurro ed un clima davvero mite, siamo andati alla scoperta di Gaon e Vilmezzano, partendo da Rubiana.
La passeggiata che abbiamo fatto è quasi tutta esposta al sole ed è quindi fattibile anche d’inverno. Questa è infatti una delle parti più soleggiate e calde del territorio caprinese, specie nel tratto che da Rubiana porta a Gaon.

Abbiamo lasciato la macchina a Rubiana di sotto (circa 20 posti auto). Proprio di fronte al parcheggio parte la strada, che in questo primo tratto si chiama località Caforcon. In meno di mezz’ora di arriva a Gaon. Il tratto che entra nel borgo è molto suggestivo.

All’ingresso del paese la strada si biforca. Per proseguire verso Vilmezzano si deve prendere la strada a sinistra, in salita, ma ci siamo concessi una breve visita a Gaon ed alla sua bella chiesetta, che si raggiunge prendendo la strada a destra.

La chiesetta è intitolata a San Rocco, protettore contro la peste; la sua costruzione iniziò nel 1530, ma terminò solo un secolo più tardi.


Visitato il borgo, siamo tornati indietro, all’inizio del paese, dove c’è la biforcazione. Abbiamo quindi proseguito per Vilmezzano, passando dalla località Terre Rosse.
Nei pressi di Terre Rosse, il sentiero (in lieve salita nel primo tratto) passa vicino ad una casa ben ristrutturata, che parrebbe un vecchio baito, circondata da alti cipressi e prati verdi pieni di animali: galline, conigli, capre, pecore con gli agnellini e, immancabili, i nostri amici asinelli, per la gioia delle bambine.
Dalle Terre Rosse, il sentiero diventa più stretto e molto bello, regalando scorci davvero splendidi.
Da Gaon si raggiunge Vilmezzano in meno di 45 minuti, a passo tranquillo, con bambini al seguito.

Sulla bella chiesetta intitolata alla Beata Vergine del Carmelo, una targa ricorda il rastrellamento fascista, raccontato in questo video che abbiamo guardato con le bambine al nostro ritorno a casa.

Fatta una piccola pausa nella piazzetta di Vilmezzano, siamo tornati di buon passo verso Gaon e poi Rubiana, ammirando la natura colorata (ancora per poco) d’autunno e giusto in tempo per ammirare il sole arancione tuffarsi nel lago, davanti alla Rocca di Garda.
INFO PRATICHE
Per raggiungere Rubiana dal lago si deve arrivare a Garda, proseguire in salita verso Costermano, poi dirigersi verso Caprino, attraversando la frazione di Pesina. All’inizio del paese di Caprino, prima dell’edificio che ospita l’Agenzia delle Entrate si sale a sinistra (via A.Moro), seguendo le indicazioni per località Lumini, passando tra l’ufficio postale e la casa di riposo Villa Spada. Dopo qualche minuto si arriva a Rubiana, ove si trova il parcheggio (sulla sinistra, salendo).
L’itinerario descritto parte da Rubiana di sotto, attraversa il borgo di Gaon per giungere infine a Vilmezzano, e ritorno. La passeggiata è semi-pianeggiante, molto piacevole anche con i bambini e permette di scoprire le belle colline di Caprino e alcune delle borgate più caratteristiche del caprinese.

La passeggiata da Rubiana a Gaon, con bambini al seguito, dura circa 30-40 minuti ed è adatta anche ai passeggini. Da Gaon a Vilmezzano ci si mette circa 45-50 minuti.

Il ritorno è più veloce, in quanto abbiamo raggiunto l’auto in poco meno di un’ora.
Da Vilmezzano è possibile proseguire ancora verso il borgo di Braga.
Ogni tanto, si trovano delle indicazioni del percorso “Caprino e le sue colline”.
Abbiamo cercato informazioni circa la targa apposta sulla chiesa di Vilmezzano e abbiamo così appreso che nel gennaio 1945, i soldati e i repubblichini fecero un rastrellamento a Gaon, Rubiana e Vilmezzano per catturare i partigiani e chi li aiutava. Entrarono nelle case di Vilmezzano e svegliarono le persone che erano a letto. Presero sette uomini e li obbligarono a salire nella neve, alcuni scalzi, fino a Piore, in cerca di partigiani. Tutti i maschi adulti furono radunati in piazza e portati a Caprino dove, riconosciuti alcuni come fiancheggiatori dei partigiani da un delatore, furono condotti ad Avesa, percossi e torturati e poi avviati nei campi di concentramento in Germania.
Una storia come tante, in quegli anni bui, ma che è giusto conoscere e raccontare ai bambini…
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