Castel Beseno è la più grande struttura fortificata del Trentino. Si trova tra Rovereto e Trento, raggiungibile in poco tempo dal lago di Garda (lato veronese e trentino).
Percorrendo l’autostrada A22 del Brennero è impossibile non notare il castello ed ammirare la sua posizione e ampiezza. La struttura occupa infatti tutta la sommità di una collina e si estende per circa 250 metri.
E’ un castello di origine medioevale (feudo dei Da Beseno e poi dei Castelbarco), con funzione prevalentemente difensiva. La struttura è stata poi rimaneggiata nei secoli successivi.
L’attuale aspetto di fortezza rinascimentale, caratterizzato dalla presenza dei tre possenti bastioni funzionali all’impiego delle armi da fuoco, risale alla profonda ristrutturazione realizzata dalla famiglia Trapp nella prima metà del Cinquecento.
Il castello, in rovina, è stato quindi donato nel 1972 alla Provincia di Trento che ne ha curato, negli anni successivi, lo splendido restauro. Se vi interessa la storia del castello, in una sala interna è proiettato un interessante filmato di circa 10 minuti che racconta tutta la storia del castello.
La visita alla fortezza di Beseno ha letteralmente entusiasmato le bambine.
Dal paesino di Besenello sale la strada che porta al parcheggio del castello. Da qui si prosegue a piedi in salita per qualche centinaio di metri, fino all’ingresso.
Alle bambine è stata consegnata una mappa dedicata con indicati i punti di visita principali, alcune domande e spiegate alcune curiosità. Ovviamente loro hanno molto apprezzato questa modalità di visita.
Poco dopo la biglietteria situata all’ingresso della fortificazione (nel locale per il corpo di guardia) si entra nel “campo dei tornei”, un enorme prato che era destinato a garantire la migliore difesa della struttura sul lato più esposto ad eventuali attacchi nemici.
Si fiancheggia il bastione nord e si entra dalla “porta scura”, un tempo dotata di saracinesca. Come ben spiegato nella mappa consegnata alle bambine, questo ingresso è molto profondo con 3 porte una di seguito all’altra su un terreno in pendenza e con un’angolazione tale da impedire ai nemici di avere visibilià verso l’interno del castello.
La “porta scura” introduce al primo cortile, dove sorge l’ajone ossia il granaio. Da qui si accede al camminamento di ronda e ad una zona dove i bambini si possono cimentare con il tiro con la balestra.
Il giro di ronda è davvero suggestivo anche per la vista meravigliosa che si ha sulla valle dell’Adige.
Si arriva poi alla “corte d’onore” dove si affacciano una serie di caseggiati che ospitavano ambienti destinati allo svolgimento della attività quotidiane.
Vi è poi un altro caseggiato, che introduce al bastione sud. Qui si trovava, in origine, un secondo castello, successivamente collegato e inglobato nel complesso fortificato.






