Il Moscal è un’altura che sorge nel territorio di Affi ed è facilmente riconoscibile per chiunque transiti da Affi verso il lago, in direzione Albarè – Costermano. Sulla cima del Moscal è ben visibile un tricolore.
In una tiepida giornata di marzo abbiamo quindi deciso di raggiungere la cima del Moscal con i bambini. Si tratta di una passeggiata con livello davvero minimo di difficoltà, anche per i bambini più piccoli. Il sentiero è unico ed è impossibile perdersi.
Si arriva in macchina fino al borgo di Incaffi. Si parcheggia poco dopo il lavatoio da poco restaurato.

Superati i lavatoi di Incaffi, si costeggia l’ingresso di una grande cava e si prende la strada che sale a destra, regalando fin da subito dei panorami spettacolari sul lago e sulle colline.

Purtroppo la giornata non era molto limpida, ma da qui la vista spazia a tutto il basso lago.

All’altezza dell’ultima casa colonica, la strada percorribile con le auto finisce e si deve attraversare la sbarra.
Si prosegue sull’unico sentiero che giunge fino ad un ripetitore.
Si entra quindi tra i boschi del Moscal.
All’unico bivio che si trova lungo il percorso, si tiene la sinistra.
Per una decina di metri, il sentiero sale ripido fino alla cima del Moscal, dove è stata piantata un’asta con la bandiera italiana.
La vista da qui è pazzesca!
Sotto i propri piedi si vede il borgo della Pertica, poco distante da Villa Giuliari.

Dal luogo ove sorge la bandiera tricolore, posizionata qui in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, si scende dal sentiero che costeggia il recinto della Villa Sant’ Andrea. Dentro la proprietà si può osservare un cippo affiancato da una roccia, che probabilmente segnalava la stradina di accesso alla chiesa di San’Andrea, non più accessibile.

Arrivati ad Incaffi i bambini hanno voluto entrare nella cava dismessa e giocare a sentire il proprio eco.

Lungo il percorso si vedono 2 ingressi dell’ex base militare. Dentro il Moscal sorgeva infatti la famosa base NATO “West Star”, un bunker segreto della FTASE, scavato interamente dentro la roccia del monte Moscal.
I bambini saranno sicuramente interessati a conoscere la storia di questo celebre bunker, dismesso nel 2007, che tanto ha fatto fantasticare intere generazioni di bambini, curiosi di sapere cosa ci fosse dentro questo fantomatico monte.
Il bunker fu costruito in piena Guerra Fredda, tra il 1960 ed il 1966 e fungeva da posto comando con centro trasmissioni strategico e controllo per l’organizzazione e la direzione delle esercitazioni NATO. Con i suoi 13.000 metri quadrati di estensione è stato il bunker più grande d’Italia ed era in grado di ospitare in caso di guerra circa 500 persone, tra civili e militari. L’impianto doveva servire da comando in caso di attacchi nucleari, chimici e batteriologici. La base era anche dotata di protezioni elettromagnetiche per la sicurezza delle comunicazioni. Anche in tempo di pace era operativo 24 ore su 24. Ogni sezione di questa cittadella era suddivisa per classi di sicurezza, dove chi godeva di una classe bassa non era autorizzato ad entrare in una classe superiore. Al suo interno era sempre attivo un sistema di ventilazione forzata in sovrapressione, in modo tale che la pressione atmosferica all’interno della struttura risultasse leggermente superiore a quella esterna. La base era in grado di far sopravvivere 400 persone per un tempo di 15 giorni, con una riserva interna di acqua di 120.000 litri.
INFO PRATICHE
Incaffi si raggiunge da Cavaion, da Bardolino (Val Sorda) oppure dalla strada che, dopo Albarè, proprio sotto il Moscal lascia la provinciale.
Il percorso non è adatto ai passeggini.
Abbiamo percorso l’itinerario descritto in meno di 2 ore con una lunga pausa merenda e gioco. Senza bambini e senza soste, ad un passo tranquillo, si percorre in un’ora circa.
Sei molto gentile a condividere le tue escursioni. Tante di queste belle gite. Sei gia stato sul monte Luppia “Sengia” partendo da Albisano? ? ciao. Noi abitiamo a Garda.
"Mi piace""Mi piace"
Nella primavera del 2018 io con il gruppo Alpini di Affi abbiamo portato il palo della bandiera a spalle fino sulla cima, per sostituire il palo precedente. Il palo donato dal comune di Cavajon pesava circa 100 kg. Ecco che il mio gruppo di Alpini di Affi mi hanno aiutato per la sostituzione. Ora sventola la bandiera Italiana.
"Mi piace""Mi piace"
Evviva gli alpini!
"Mi piace""Mi piace"